In un corso di taichichuan si trova sempre più di quel che si cerca: a Brescia, anche aghi e mestoli. Le immagini, si sa, si ricordano più facilmente delle parole. Anche la lingua cinese, che è la lingua del Taichichuan, ricorre alle immagini per descrivere alcune posizioni della Forma: abbracciare la tigre, accarezzare la coda del pavone, mani nelle nuvole… Per i praticanti bresciani, tradizionalmente portati alla concretezza più che alla poesia, il maestro usa immagini del nostro quotidiano per farci capire ciò che le sole parole non possono spiegare. Eccovi qualche esempio. Immaginate di essere un ago da cucito. Adesso […]
Archivi Mensili: ottobre 2016
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